L'INTERVISTA DELL'EDITORE
E un editore domandò:
”Parlaci del bene e del male,
della rava della fava
di vita morte e altri miracoli.
Dicci di te e di Tex
dicci di te e di loro
e poi dicci di te e di quelle lei che poi sono sempre una sola persona
ma poi dicci di quella persona: che è alta e bassa, bionda rossa e bruna,
cui hai dato chiavi, casa e cuore senza ritorno
eppure vive altrove con un altro te.
Dicci cosa non mangi e cosa non bevi
se peli le patate o ti accontenti delle bucce
e di quella che volta che la frittata era meglio non rivoltarla, per non scoprire il lato oscuro di ogni padella.
Dicci dei gatti e del padrone
e dicci del perché non fa le fusa a comando.
Dicci di quando scrivere sarà reato e di quando si leggerà in segreto, fingendosi ignoranti per non essere arrestati
Dicci di Chico Ciquito e della pampa che non hai visto mai, di come posasti il piede sulla luna e del perché non ne volevi poi tornare,
Dicci se i treni hanno orari e se quando partono sanno dove ritornare
Dicci delle sale d’aspetto e anche di cosa aspettavi
Ma dicci anche dell’attesa e di quel tempo appeso al niente
Parlaci della tortura delle parole non dette
Di quelle dette a caso o con troppa leggerezza
Di quelle dette alle persone sbagliate
E poi spiegaci perché non si trova la parola che sostituisca amore
Né quella che sostituisca verità.
Spiegaci perché sei vivo e dicci che farai nell’altra vita
Dicci infine della musica mai scritta e mai cantata che hai nella testa
E che non hai saputo né suonare né cantare:
quella di cui ti chiederà conto il Maestro, non appena varcata la soglia dell’aldiqua.
Tommy Calabrese
(reazione dell'Autore alla lettura delle domande dell'intervista per il magazine. N.d.R.)
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