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Vale la penna

I LETTORI DEL FUTURO

 

Ho vissuto sempre in case piene di parole scritte. Nella mia infanzia circolavano libri di diritto, ragioneria e narrativa, tecnica bancaria, testi scolastici, fumetti e poesie, manuali di tattica militare e appunti universitari nonché cartoline e lettere varie scritte a mano e abbandonate nei posti più impensati.

Forse per questo ho cominciato a leggere prestissimo e non ho mai smesso. Forse è per questo che ho sviluppato l’allergia all’acaro della polvere, tempestivamente sconfitto dalla perseveranza.

Tra tutto il materiale disponibile, leggevo a caso. Molti classici, ovviamente: da Collodi a Pavese a Brecht, da Carrol a Svevo alla Alcott senza un preciso ordine. Non so dire ora quanto ne comprendessi allora, ma so che mi impressionarono letteralmente, in tenera età, quegli uomini e donne capaci di creare tanta magia con parole che a mala pena conoscevo.

Crescendo ho affiancato alle mie letture i fumetti; poi i gialli di ogni genere, dai nomi altisonanti a quelli misconosciuti. Ne ho letti a centinaia, mi facevano compagnia dovunque e con loro ho visitato i secoli, le case di arenaria di New York e le campagne inglesi passando sotto i lampioni parigini.

Da brava lettrice compulsiva, tuttavia, non ho mai disdegnato nemmeno le carte d’identità, i bugiardini dei farmaci, gli INCI dei cosmetici e i giornali altrui in metropolitana, e persino le informative burocratiche affisse alle pareti mentre mi annoiavo facendo la fila agli sportelli.

Finché un giorno, senza apparente motivo, ho deciso di dedicare la mia attenzione agli scrittori contemporanei. Non per stanchezza dei classici, ché dei classici non ci si stanca mai; magari per stanchezza delle informative, sempre tutte uguali.

Piuttosto mi sono convinta che, se qualcuno ha avuto la bontà di lasciarci in eredità una “Lista” di libri che valga la pena di leggere, questa Lista non può essere fissa e immutabile ma vada in qualche modo arricchita.

Il mondo cambia, i tempi cambiano, cambiano le abitudini, gli stili di vita e i modi di pensare e di parlare; la letteratura non può non cambiare di conseguenza. E se ancora la Gertrude manzoniana mi commuove con la sua triste storia, è anche vero che non mi somiglia; mentre mi somigliano Marta e Sveta e Alma, che ancora comunque mi commuovono.

Se qualcuno si è preso la briga di selezionare per noi i libri migliori di ogni tempo – e la Lista arriva tanto tanto indietro nei secoli – è giusto che questo processo di selezione si arresti? Cosa accadrà se nessuno si assumerà la responsabilità di scegliere per il futuro i libri che più rappresentano un’epoca, un pensiero e un tempo?

Credo dunque che anche noi abbiamo la responsabilità di una scelta. Ancora di più oggi, che gran parte dell’editoria è mercato a pagamento e tutti coloro che sanno tenere una tastiera in mano si dedicano alla scrittura di un libro.

Non che vi sia qualcosa di male nel voler scrivere se si conoscono le parole, e nel pubblicare se le pagine sono sufficienti per la rilegatura. Ma è inutile essere buonisti e sostenere che ogni libro sia come un altro e che si possa trovare sicuramente un capolavoro bendandosi gli occhi e pescando a caso in uno scaffale. Né che tutti possiamo essere Garcia Marquez.

E non sto parlando de “gli altri” come se io fossi su una cattedra o su un piedistallo: come ho già più volte ribadito ritengo di saper scrivere, ma sono la prima a riconoscere che non scriverò mai parole che resteranno ai posteri.

Però so indubbiamente leggere, e più di una lingua; ed è in questo ruolo che a me, insieme agli altri lettori, tocca la responsabilità di selezionare - tra ciò che leggo - ciò che mi sento di consigliare, conservare e inserire in fondo alla Lista per continuarne la tradizione. Se lasciassimo al mercato la scelta e la selezione, gli autori di tutti i tempi non ce lo perdonerebbero mai.

Non riesco nemmeno ad affrontare il pensiero che gli alieni possano invadere le nostre librerie e non trovando una Lista pensassero che il meglio che abbiamo saputo scrivere nel nostro tempo è nei volumi esposti sugli scaffali.

Perciò, sono questi i lettori che vorrei: quelli coraggiosi, capaci di scegliere e che si facciano carico di dare quel consiglio che comporta la più grande responsabilità: di cambiare la vita a qualcuno in futuro; di cambiare il futuro.

Tanto premesso, posso assicurare al lettore che si addentri a frugare tra i nostri titoli che vi troverà ottimo materiale tra cui scegliere. Non gli prometto libri con il finale che vorrebbero o con la trama che hanno sempre sognato, ma posso promettere libri in italiano perfetto, libri carichi di emozioni, libri ispirati, libri “con l’Autore dentro”.

Sicuramente nei nostri scaffali il lettore non troverà “le solite cose”. Se così fosse, avrei gettato le pubblicazioni alla rinfusa nel mare magnum di qualche megastore online, dove avrebbero finito per confondersi con le centinaia di migliaia già presenti.

Ma io tengo ai “miei” libri e ai “miei” Autori. Sono speciali, e vanno trattati come tali. Sono straordinari, e meritano un posto a parte. Fanno parte della “mia” Lista e stanno nella “mia” libreria.

E soprattutto appartengono al “mio” tempo. Al tempo di noi lettori vivi e in carne ed ossa, che abbiamo tanta parte nei libri che oggi vengono scritti perché ne siamo materia d’ispirazione. L’Autore di oggi scrive oggi, e quell’oggi siamo anche noi lettori.

Se ogni libro contenesse l’Opera - universale ed eterna - scritta dall’Autore, ma potesse essere capovolto e per magia mostrare, dall’altro lato, tutte le sensazioni dei lettori che hanno vissuto quel libro, credo si realizzerebbe il senso della letteratura: una storia eterna che attraversa il tempo, sempre uguale a se stessa ma mutevole nella contingenza.

La regola è che un libro diventa un classico quando la maggior parte dei lettori che l’hanno avuto tra le mani nelle diverse epoche si è vista cambiare la vita da quel libro. Ma non vi è testimonianza di questo, se non attraverso la parola che ha tramandato la famosa Lista. Se però si potessero raccogliere le parole dei lettori e contenerle nello stesso libro, non vi sarebbe più necessità di compilare una Lista perché sarebbe il libro a testimoniare se stesso. Scrittore e lettore si fonderebbero nel libro, e nel tempo.

È per questo che invito voi lettori coraggiosi a venire a capovolgere i nostri libri, a scrivere nel Lato B di ognuno di essi e diventarne parte per accompagnarli nel futuro.

Quanto meno, se sbarcassero gli alieni, saprebbero cosa avete pensato. E non è poco.

l'Opera
Lato B
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